Un grave lutto

Fiorenzo Alfieri ci ha lasciati.

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da Maria Rosa Rechichi

del lunedì, 14 dicembre 2020

Stamattina abbiamo appreso della morte di Fiorenzo Alfieri che è stato dirigente scolastico del Tommaseo e che, come nonno di una studentessa delle medie e padre di Giuliettarappresentante dei genitori in Consiglio di istituto, aveva partecipato come testimonial allafesta della scuola del 7 giugno scorso.  

Fiorenzo è stato un maestro appassionato, protagonista di una delle stagioni migliori della scuola torinese come innovatore e sperimentatore delle prime esperienze di Tempo Pieno in Italia. 

Amministratore cittadino nelle giunte di Novelli, Castellani e Chiamparino, con le sue idee e la sua capacità di visione, unite a una grande determinazione, ha saputo dar vita a proposte, eventi culturali, servizi al cittadino che hanno trasformato la città e il modo di viverla. 

Era una persona di grande cultura, un politico capace di visione, ma come ogni bravo maestro sapeva soprattutto ascoltare e spiegare con chiarezza il perché delle cose. Il suo entusiasmo era contagioso. 

Ricordo nel 1997 il grande convegno “I Fili e i Nodi dell’Educazione” che Fiorenzo, come assessore al sistema educativo, organizzò al Lingotto insieme a MCE sul pedagogista CélestinFreinet, padre del metodo cooperativo. Per una settimana Torino divenne la città educativa per eccellenza e ospitò i più grandi pedagogisti del mondo, con visitatori che arrivavano da ogni dove. Un evento emozionante che ci fece crescere tutti e che diede alla scuola torinese una spinta innovativa che durò per molti anni a seguire.  

La sua capacità di immaginare e di pensare in grande hanno prodotto idee ed eventi straordinari come Luci d’artista, Settembre Musica, Torino Danza. Grazie a lui nacquero o si rinnovarono musei e teatri, la città si aprì all’Europa e non solo.

Non stupisce quindi che al Tommaseo, dove la sua dirigenza effettiva era durata solo un anno, prima che egli assumesse l’incarico di assessore alla cultura, tutti si ricordino di lui con nostalgia e ammirazione per come aveva rivoluzionato l’impianto didattico della scuola, prevedendo un unico modello organizzativo a classi aperte e il tempo pieno modularizzato, per la qualità dei progetti continui di formazione che aveva promosso e i progetti di didattica delle scienze con la Arcà e Guidoni.  Era ancora titolare al Tommaseo quando andò in pensione e mi telefonò chiedendomi di prendere il suo posto in una scuola che amava. 

La sua morte lascia un vuoto grandissimo in tutti noi persone di scuola, che l’abbiamo conosciuto e apprezzato, ma è soprattutto una perdita per la nostra città di cui ha saputo immaginare e realizzare il futuro.

Lorenza Patriarca (Dirigente Scolastica IC "N. Tommaseo")

 

(foto dal web)