Il Presidente Mattarella risponde alla lettera degli alunni

Gli alunni della 5a B della primaria Tommaseo avevano scritto al Presidente della Repubblica alcune riflessioni sulla guerra.

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da Maria Rosa Rechichi

del venerdì, 27 maggio 2022

Nelle scorse settimane, gli alunni della classe V B della scuola primaria Tommaseo, hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Mercoledì 25 maggio,  il dottor Simone Guerrini - direttore  della segreteria della presidenza della Repubblica - su incarico del Presidente Mattarella  ha telefonato alla Dirigente Patriarca, comunicando che Il Presidente è stato molto colpito dal lavoro dei ragazzi , è felice di ricevere lettere come questa che "sono per lui il pane che lo nutre e lo tiene vivo. Continuate su questa strada" , ha detto.

Riportiamo di seguito, il testo della lettera inviata dagli alunni.

 

Egregio Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,

siamo gli alunni della classe VB dell’I.C. Niccolò Tommaseo di Torino.

Le scriviamo per esprimere le nostre considerazioni riguardo quanto sta succedendo in questo periodo nel mondo. Ci riferiamo alla guerra in Ucraina e Le chiediamo di farsi portavoce dei nostri pensieri con gli altri Capi di Stato.

Come bambini e come cittadini siamo convinti di avere molti diritti e, uno dei nostri preferiti, è il diritto di parola che, purtroppo molto spesso, voi adulti trascurate o ignorate.

Le scriviamo per dare voce alle nostre idee, alle nostre convinzioni, alle nostre paure, ai nostri sogni, alle nostre speranze.

A scuola abbiamo imparato la poesia di Gianni Rodari, La luna di Kiev, che ha un messaggio chiaro: siamo tutti uguali, al di là del colore della pelle, della cultura, delle credenze religiose. E la luna deve splendere in ogni posto della Terra e non essere oscurata dalle bombe.

Gli adulti ci dicono che studiare la Storia serva a non commettere gli stessi errori del passato, invece eccoci qui, ancora in guerra!

Perché i Capi di Governo decidono di fare la guerra? Perché non chiedono al popolo se vuole la guerra?

I cittadini, quando eleggono i loro rappresentati, sperano che siano dei “bravi” politici che, prima di prendere delle decisioni, pensino principalmente al benessere dell’intera umanità, e la guerra non può essere il benessere dell’umanità.

La guerra non è mai costruzione, ma distruzione!

Distrugge non solo le cose materiali, ma soprattutto separa le famiglie, uccide innocenti, strappa i figli alle madri e ai padri. Già, se sotto le bombe ci fossero i figli di chi ha il potere di decidere, forse le guerre non scoppierebbero!

In cambio di cosa? Di interessi economici? Di territori conquistati? Della sete di potere?

Noi siamo arrabbiati e impauriti perché pensiamo che tutte le guerre nel mondo e non solo quelle vicine a noi, mettano a rischio il futuro non solo della nostra generazione, ma anche delle generazioni a venire. Per favore, non vogliamo raccontare ai nostri figli della Terza guerra mondiale!

Noi chiediamo la pace e la libertà.

Forse ci potrete definire dei sognatori o dei pazzi, ma se a noi bambini togliete i sogni e le speranze, come sarà la nostra vita?

La pace, la solidarietà e l’empatia sono le chiavi per una convivenza giusta tra gli uomini, in un equilibrio armonico con la natura.

La ringraziamo per averci ascoltato.

Un caro saluto.

 

Arianna, Tommaso, Ginevra, Alessia, Sofia, Giulietta, Emiliano, Lorenzo, Edoardo, Leo, Ludovico, Caterina, Cassandra, Emma, Matteo, Maroua, Giovanni, Ettore, Phoebe, Martino, Jacopo, Alma, Matteo, Ludovico, Antonio.